giovedì 26 settembre 2013

Antichi testi "Lettera dell'inquisitore".






Anno dell’impero 2522, Iniziabato 26 Ulricheo

A sue eminenza Grande Teogonista di Sigmar per conto dell’ordine templare dell’Ordo Fidelis.

I testi estratti da questo antico libro ritrovato nelle stanze vietate della biblioteca di Altdorf narrano di fatti avvenuti nell’anno imperiale 2003 raccolti in un unico tomo essi raccontano di avvenimenti oscuri e dimenticati di un’era oscura che doveva restare sepolta, presumo che il libro sia sfuggito all’epurazione perché contenuto non tra i documenti riguardanti la città perduta ma tra i rapporti dei templari di Sigmar risalenti al periodo Riportato da un cacciatore di streghe il cui nome non è riportato, somma eminenza Vi invio questi estratti del libro ai quali ne seguiranno altri, poiché ritengo che tale resoconto debba essere distrutto come tutto ciò che riguarda la città dannata come tutto ciò che cita la città di Mordheim, ma come voi sapete per editto di Magnius il salvatore dell’Impero solo il Grande Teogonista di Sigmar in persona può prendere decisioni a riguardo pertanto Vostra Eminenza Vi chiedo di leggere le righe che vi invio e di farmi arrivare la Vostra decisione in merito.

Vostro Servo Fedele Nicodemus Lankdorf Inquisitore di Sigmar Templare dell’Ordo Fidelis.



Cinque secoli e diciannove anni prima dell'odierna data Imperiale.



Una sera piovosa in una sudicia locanda fuori dalle porte di Mordheim…

“Le bestie? Chi ha paura delle bestie?! Io potrei affrontarle senza alcuna esitazione” Esclamò un ragazzo troppo giovane per aver visto battaglia e troppo vecchio per pensare ad esse con leggerezza.
“Già sono solo delle grosse mucche selvatiche noi non ci facciamo certo spaventare da così poco non sono che cani da guardia in piedi su due gambe anzi che quattro” disse a gran voce il suo compare circa della stessa età, entrambi con in mano un coltello e tanta certezza di essere eroi.
“Sicuro! Chiunque armato di spada avrebbe la meglio su un cane o una mucca” disse l’uomo seduto infondo alla sala, con un tono severo ma che lasciava trapelare una certa ironia quasi a deridere i due giovani , si era alzato per l’occasione indossava un lungo cappotto di pelle e un capello adornato da una folta piuma, “Ma ditemi ne avete mai visto uno?”, “Avete mai visto un essere alto due metri o più, che ricorda l’uomo solo per la forma degli arti correre verso di voi con i suoi occhi rossi le sue zanne affilate ringhiando come nessun’animale farebbe mai, mentre brandisce un’ascia grande quanto voi?”, “ditemi avete mai affrontato qualcosa del genere?” proseguì l’uomo.

“Perché voi li avete affrontati o forse preferite evitarli per la paura?” esclamò uno dei giovani con aria di sfida.
“Oggi” rispose l’uomo, “un branco di bestie dentro le mura della città, quella che voi guardate da lontano sognando la gloria che spetta a pochi, ignorando il sangue che spetta a molti”
Uno dei ragazzi deglutì aveva capito di trovarsi di fronte a un vero avventuriero e non ad uno dei tanti profittatori che vagano attorno a mordheim vendendo spade arrugginite a caro prezzo, pronti a vantarsi di imprese che uomini pagati per difenderli hanno compiuto, restò in piedi titubante per sostenere l’amico ma visibilmente turbato dalla paura che l’uomo avesse il coltello facile.
“Mostri assetati di sangue” proseguì lo straniero, “Un ragazzo giovane quanto voi ma ancor più sciocco, si era addentrato dentro le mura privo di scorta, per conto di suo padre dovevamo recuperarlo”, con aria melanconica continuò a parlare, “quando un branco di bestie si è buttato contro di noi con una ferocia inaudita, tutti i miei cani hanno ferito, ed uno è morto, mentre uno dei miei uomini è sparito chi sa dove sempre che sia viv”. “E come se non bastasse qualcun altro si nascondeva tra le rovine pronto a far piovere le sue frecce su entrambi, elfi deduco dalle frecce che ci hanno colpito” l’uomo fissò i due ragazzi negli occhi con sguardo di sfida, “ma ci siamo fatti valere, molte bestie sono cadute prima che ci ritirassimo dalla battaglia”.
“Dunque vi siete ritirato a quanto pare il cappotto serve a coprire la vostra coda di paglia” Esclamò il giovane che aveva dato il via alla discussione, “Il ragazzo ha ragione” disse un uomo anziano seduto vicino al tavolo dei due giovani “Siete fuggito con che faccia venite qui a rimproverarli?”.
“O dunque perché voi avete avuto paura ora tutti dovrebbero avere un così misero coraggio?” Rincarò il giovano pronto a deridere l’avventuriero che si poneva davanti a lui, mentre il suo compagno fissava l’elsa della spada e l’impugnatura del balestrino nella speranza che le dita dell’uomo non le sfiorassero nemmeno per sbaglio, sussultò quando l’uomo fece un respiro profondo e portò le mani alla cintura benché solo per cambiare posizione senza curarsi delle armi.
“Paura?” Rispose l’avventuriero, “Saggezza forse, non paura, un centauro del caos aveva preso il giovane mentre quegli arcieri abbattevano l’ultimo dei miei cani, a piedi senza cavallo nemmeno con tutto il fiato che avevamo in corpo saremmo potuti correre dietro a quella bestia, continuare a combattere ormai era una mera questione di orgoglio, un buon comandante deve sapere quando metterlo da parte per la vita dei propri uomini”disse con un tono di rimprovero che pareva quasi una minaccia. “Morire tutti li oggi non sarebbe servito a nulla, il caos è una malattia che va estirpata ma devi stare attento che l malattia non uccida la cura prima che faccia effetto” proseguì l’uomo con una nota di rabbia a malapena percettibile, “ora dimmi tu cosa avresti fatto? Credi che qualcuno dei presenti qui ti avrebbe ricordato come un eroe morto in battaglia?”, “Vuoi sapere la verità?”, “Ti derideranno se tornerai dopo essere fuggito, ti derideranno se morirai per non averlo fatto”. “Ti applaudiranno se tornerai trionfante ma solo fin quando offrirai loro da bere con le corone del tuo bottino, questa è la verità. Sei orgoglioso di un coraggio che ancora non hai mostrato per farti vedere da chi non ha coraggio a sufficienza per entrare in città o per allontanarsi troppo dalle sue mura se sei così coraggioso prendi quel coltello che porti bene in vista alla cintura unisciti a una banda o va da solo altrimenti taci”.
L’uomo si girò per uscire dalla locanda e l’amico del giovane fece un sospiro di sollievo, quando all’improvviso un altro uomo rimasto ad osservare la situazione si alzò e disse “Ve ne andate così senza neanche presentavi? Almeno facciamo sapere a costoro chi devono applaudire o deridere”, L’uomo si girò fece un inchino togliendosi il cappello e rispose “Scusate la mia maleducazione mi sono fatto prendere dalla discussione, Lukas From Longer Templarie di Sigmar, un portatore di luce in questi tempi bui, ma ricambiatemi la cortesia ditemi voi chi siete”, Nel locale calò il silenzio, un cacciatore di streghe non era cosa rara a mordheim, ma la loro ferocia contro i servi della rovina presunti o reali che fossero non era certo cosa a cui ci si potesse abituare, i due ragazzi con le gambe tremanti si sedettero in silenzio avevano accusato di codardia un cacciatore di streghe per molto meno ad altri era spettato il rogo, l’altro uomo si alzò ripeté il gesto del templare e rispose “Gunther Eisen-Holz Cacciatore di taglia, non porto luce oltre quella della mia lanterna ma devo dire che il buio mi ha fruttato più di quanto sperassi” fece tintinnare una sacca piena di monete senza timore di banditi e disperati che potessero vederlo.
“Sembrate una persona capace e io ho un uomo da sostituire” disse Lukas, “Sebbene confidi in Sigmar come ogni buon imperiale non intendo appartenere ad alcuna organizzazione, tuttavia per il giusto compenso i miei sevizi vi saranno garantiti”, “Su questo ci possiamo accordare” Rispose il cacciatore di streghe con tono serio più di quanto non fosse stato in precedenza, “40 corone ora e 15 la settimana per il mio compenso e le mie lame saranno le vostre, in cambio dividerò con voi i profitti sulle taglie dei ricercati che mi aiuterete a catturare in battaglia” Gli uomini nella locanda restarono basiti davanti all’esosa richiesta del cacciatore di taglie certi che il cacciatore di streghe avrebbe rifiutato e paura che si sarebbe adirato, “dunque siamo d’accordo” rispose il Templare lasciando la marmaglia a bocca aperta, e i due ragazzi che sempre più si sentivano piccoli al confronto di qualcuno che non solo era un templare di Sigmar ma poteva permettersi 40 corone senza batter ciglio, doveva per forza aver raccolto Malapietra a mordheim per disporre di tale cifra, “vi aspetto nel mio accampamento suppongo che un uomo con abilità tali da giustificare un simile prezzo sia in grado di trovarlo da solo, ora vi devo lasciare ho molte cose da fare tra le quali procurarmi un nuovo mastino, arrivederci che Sigmar vi protegga Eisen-Holz”.
Il cacciatore di streghe si accingeva ad uscire quando un uomo entrò nella locanda reggendo sulle sue spalle un individuo con indosso un logoro mantello marrone, più uno straccio che un mantello e null’altro, l’oste con tono nervoso disse “Bartolf chi è quell’uomo perché lo hai portato qui?”, “L’ho trovato lungo la via, è ferito dice di essere un templare di Sigmar il ciondolo che porta con se lo conferma, cerca un uomo di nome Lukas”, Il cacciatore di streghe si avvicino ai due uomini e riconobbe Il suo compagno scomparso in battaglia, “Jakob?” Esclamò stupito “Dunque sei vivo? Come hai fatto a sopravvivere a quelle bestie?”, a fatica l’uomo rispose “Finalmente credevo di non farcela”, “non sono state le bestie a prendermi, uno schiavista credo poco dopo sono stato gettato in un’arena a Brigantisburg, ho combattuto ma le ferite ricevute durante la battaglia erano ancora fresche, ho resistito più che ho potuto, alla fine il gladiatore ha avuto la meglio, mi hanno gettato in mezzo alla strada con solo questo mantello indosso, sono riuscito ad arrivare sino a qui grazie anche all’aiuto di quest’uomo”, Lukas controllò le ferite del compagno di battaglia, non era in grado di combattere per qualche tempo ma non aveva subito nulla di grave, prese delle corone, le lanciò all’oste e disse “Voglio che gli siano garantite tutte le cure di cui ha bisogno per tutto il tempo necessario”, Poi si rivolse a Jakob e disse “Amico mio ora riposa, quando ti sarai ristabilito ci occuperemo anche di brigantisburg, ora devo andare manderò qualcuno a vedere come stai tra qualche giorno”. Senza dilungarsi oltre il Cacciatore di streghe uscì dalla locanda e non curante della pioggia si diresse verso la città oscura.



Diario di bordo. Mordheim, data locale: anno 2003, Gabeldì 21 Ulricheo.


Quel Cane di Spugna ci ha fatto sbarcare nel posto peggiore che potevamo scegliere. Pazienza, ho pensato, almeno la ricchezza di questo luogo calmerà la mia ciurma da troppo tempo desiderosa di sangue. Nel corso del tempo ho convinto altri due colleghi ad unirsi al nostro viaggio: Edward Teach detto "Barbanera" e Long John "Barbecue" Silver, entrambi capitani ma adesso al mio servizio. Silver è un poco di buono, l'ho preso solo perché sa preparare ottimo Roast Beef annegato nel gin e si è portato appresso un tal Cane Nero che spero si riveli utile, invece Barbanera è pieno di pistole e sa anche usarle; E' l'uomo adatto nel momento adatto.

Mercadì 22 Ulricheo.

La ciurma chiede sangue e denaro, ho mandato in ricognizione Spugna con un paio di uomini. Ha riportato notizie di un accampamento di "lucertoloni" come li ha definiti lui. Ha anche aggiunto "Signor Capitano, sembrano del tanto innocui! Anche carini a guardarli! Potremo averla vinta facile su di loro!" e intanto tracannava la sua maledetta bottiglia di rhum da quattro soldi. Ho radunato gli uomini e li ho incitati con uno dei miei soliti discorsi condito di parole poetiche e con ottimi endecasillabi. Poi Spugna lo ha tradotto: "C'è da picchiarsi, si va.". La solita delusione.
Siamo arrivati nei pressi dell'accampamento, non ho portato molta gente con me: un paio di nostromi che possono rivelarsi utili e un paio di cannonieri con due archibugi più quel Cane Nero, Silver con il suo fastidiosissimo pappagallo e . Nulla di particolare. Il posto non mi piaceva, i "lucertoloni" si sono appostati sopra uno strano palazzo e io ho messo i miei archibugieri su delle mura - ciò che ne resta- di fronte a loro, abbiamo cercato di avanzare dal basso mentre i miei archibugieri scambiavano colpi con quei rettili, l'idea era di far arrampicare i nostromi sulle mura del palazzo e fare a pezzi quegli esseri immondi, un gioco da ragazzi. Se non fosse che sono circondato da imbecilli che non sanno sparare un colpo. Spugna si è preso una gragnola di frecce sul groppone e purtroppo ne è uscito illeso, Teach al contrario è stato colpito ad una gamba quasi subito e adesso zoppica più di Silver con la sua gruccia. Uno dei cannonieri invece si è beccato una freccia in piena fronte e ora guarda le margherite crescere dalle radici. Massa di cretini. Ho preferito ritirarmi per evitare che qualcuno ci lasciasse le cuoia sul serio. In compenso abbiamo trovato delle pietre strane, mi han detto che da queste parti valgono molto e i compratori non si sono fatti aspettare: Con quello che ho racimolato ho comprato un equipaggiamento nuovo ad uno dei miei per ripristinare il corpo di spedizione su questa terra fetida. Ho dato ordine al capo cannoniere di iniziare a costruire un falconetto, credo che mi sarà molto utile, soprattutto contro questi "lucertoloni" che si meritano una lezione esemplare.
Memorandum: Non fidarsi più dei rapporti delle esplorazioni di Spugna.

Giacomo Uncino, Capitano.

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